La Scienza Divertente
Il Gioco imita la scienza… che imita il gioco.
La sciarada Filosofica parafrasa il rapporto tra l’Arte e la Natura. Oggi, come tre secoli fa e prima ancora, ogni volta che osserviamo un oggetto costruito dall’adulto per il gioco del bambino, osserviamo innanzitutto il desiderio (e il piacere) di quell’adulto nel trasmettere a quel bambino una determinata informazione, declinandola in base alle indicazioni pedagogiche e alle suggestioni socio / culturali del momento storico.
Allora ecco che in un mondo minimamente scolarizzato e ancor meno generoso di esperienze formative, il gioco e i giocattoli si offrivano a testimonianza di scoperte e invenzioni altrimenti incomprensibili.
Ogni nuovo traguardo, ogni nuovo trampolino era immediatamente plasmato in balocco e trasformava il giocatore fanciullo in ardito pioniere o inerudito scienziato.
Non basta: l’allegoria, rovesciata, acquista ulteriore fascino suggerendo come la metodica sperimentazione e l’accidentale “eureka” dello studioso somiglino di molto alle dinamiche ludiche del bambino.
l gioco scarta sorridendo i limiti imposti dalle leggi fisiche, sublimandoli con l’immaginazione.
Ma ogni progresso è stato immaginato, prima che visto. E allora ecco i trenini precedere i treni, i giocattoli ottici anticipare il Cinema, la mitopoiesi del “facciamo finta che” generare le intelligenze artificiali… ognuno dei giocattoli in mostra è un capitolo dell’avventura umana. Genio o follia? Sentenza ai posteri, agli alieni o forse ai delfini a cui restituiremo il pianeta.
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